giovedì 24 marzo 2011

Amicizie "post-Partum"


In un vecchio post avevo dedicato qualche riflessione alle mie amicizie di sempre, amicizie legate alla mia adolescenza ed al periodo pre-“maman”; amicizie purtroppo lontane e con le quali non vivo la mia nuova quotidianità dell’essere mamma.
La nascita della Vi ha portato nella mia vita una sferzata di nuova energia (dopo aver superato l’assenza di sonno) e soprattutto è stata l’occasione per conoscere nuove ragazze, alcune simili a me e con le quali è nata una bella amicizia ed alcune al mio opposto ma con le quali ho potuto confrontarmi soprattutto nel periodo  della gravidanza e non appena è nata la Vi ma con le quali non mi sento più.
Le amicizie proseguite negli anni sono amicizie particolari, di breve durata se paragonate alle mie amiche storiche, ma nonostante questo sono rapporti consolidati, nati durante un periodo particolare delle nostre vite e soprattutto condizionati dal nostro stato emotivo e dai nostri ormoni.



Ho avuto la fortuna di frequentare il famoso “corso pre-parto” al quale sulla carta non avrei dato una lira, mi sembrava una cavolata…ritrovarmi lì seduta davanti a 10/15 estranee a parlare di tette, capezzoli, parto, allattamento e tante questioni che magari ritenevo del tutto personali. Mi sono ritrovata invece a far parte di un gruppo, eterogeneo è vero, ma compatto. Donne alle prese con la prima gravidanza, ragazze spaventate ma felici, ragazze confuse e consapevoli di esserlo, tutte con grandi sogni e aspettative sull’essere mamma. Abbiamo condiviso ansie per ecografie, misurazioni fetali, dolori strani, contrazioni e poi finalmente il parto. Ci siamo scambiate messaggi di auguri e congratulazioni alla nascita dei nostri pargoli e poi messaggi di disperazione per notti insonni, coliche e paura per l’allattamento. Ci siamo confortate quando abbiamo sbagliato ma abbiamo sorriso insieme alle prime pappe, ai primi dentini spuntati, ai primi gattonamenti, ai primi passi con la manina e finalmente quando hanno spiccato il volo da soli. Abbiamo pianto il primo giorno di nido, abbiamo riso alle prime paroline, ci siamo supportate di fronte alle malattie più o meno preoccupanti dei nostri piccoli e abbiamo imparato a reagire alle difficoltà del nuovo ruolo.
E cosi mi sono ritrovata con un doppio mondo fantastico, la doppia vita da donna e ragazza da un lato e da mamma dall’altro con la necessità di tenere le mie due realtà a distanza perché comunque come mi capiscono oggi le mie amiche mamme non lo fanno le mie amiche “amiche”.
È strano lo so alle volte soffro per questa condizione ma penso che sia la naturalità degli eventi. Capita che le mie amiche mi chiamino in orari improbabili, magari sto facendo la pappa a Vi, oppure sto penando per farla addormentare o peggio ancora è nel mondo dei sogni…e il mio telefono squilla in lontananza, la stessa lontananza che ci separa ma capisco che loro fanno fatica a capire me, a capire le mie nuove abitudini a capire le mie nuove esigenze.
E quante volte mi hanno chiamato lamentandosi per la stanchezza perché magari avevano fatto l’alba a cazzeggiare in giro, a ballare in qualche club o a fare follie…quando io ero rimasta sveglia tutta la notte perché un ingorgo mammario mi aveva fatto venire la febbre a 40, prendevo gli antibiotici e non riuscivo neanche ad allattare? O quando passavo tutta la notte tra tachipirina, antistaminici e broncodilatatori nell’attesa che il respiro della Vi tornasse ad essere regolare e tranquillo dopo aver trascorso ore, giorni ad affannarsi con l’asma? È stata una situazione che si è ripetuta all’infinito come un disco rotto.
Con le mie amiche mamme invece c’è un rapporto che definirei coi “sottotitoli”, anche se la comunicazione verbale a volte latita causa nanetti irrequieti che ci impegnano non poco, c’è tutto un sotto-mondo fatto di gesti, messaggi, abbracci, conforto, aiuto che va ben oltre tutto. Oggi quando ho un problema con Vi chiamo loro, so che in qualche modo ne uscirò, loro sanno cosa dirmi ma soprattutto cosa non dirmi. Siamo sulla stessa barca, affaticate dalla vita quotidiana e sempre in affanno tra le mille cose da fare.

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