Sono cresciuta in una città di provincia, né troppo piccola né troppo grande dove la vita degli adolescenti è a volte piatta ma sicuramente semplice e tranquilla. Quella vita a volte mi è sembrata essere troppo stretta, ho sempre avuto l’esigenza e il bisogno di spaziare, di allargare i miei orizzonti e spesse volte ho sgomitato per emergere e soprattutto per scappare alla ricerca di lidi più lontani, forse più affascinanti ma alle volte poco familiari.
Le mie amiche fanno parte di questo guscio, di questa piccola ancòra, un salvagente nei miei momenti di difficoltà. Oggi io sono a Milano e loro sono rimaste nella città di provincia, la maggior parte delle volte a lamentarsi delle poche possibilità e occasioni che offre senza però far nulla di concreto per cercare nuove situazioni.
Eravamo 4 ragazze coetanee, conosciute sui banchi di scuola, che hanno condiviso tante esperienze. Abbiamo visto tante altre amiche aggregarsi al nostro gruppo, diventarne parte per un po’ ma poi per tanti motivi allontanarsi…
Noi no, siamo rimaste sempre insieme a ridere, scherzare, piangere, consolarci, conoscere, innamorarsi, discutere, litigare ma sempre insieme!
Un’amicizia ventennale, solida sulla quale ho sempre fatto affidamento e sulla quale ho sempre riposto fiducia. Un’amicizia in cui credere, 3 sorrisi sui quali contare, 6 braccia tra le quali rifugiarsi, 6 spalle sulle quali piangere, 6 occhi dei quali fidarsi; insomma 3 sorelle che non ho mai messo in dubbio, per le quali non ho mai avuto segreti.
Un’amicizia che ho sempre creduto fosse per sempre. Sono state le mie 3 amiche a tirarmi su il morale nei momenti tristi, a festeggiarmi quando ottenevo un risultato o una gratificazione importante, ad aprirmi gli occhi quando non riuscivo a vedere ad un palmo dal mio naso, a ricordarmi di non annullarmi per un amore sbagliato ma soprattutto a rispettare tutte le mie scelte senza impormi le loro. Abbiamo fatto vacanze splendide insieme, abbiamo visto posti nuovi e non solo, abbiamo studiato insieme, preparato compiti in classe impossibili e interrogazioni spaventose. Abbiamo condiviso gioie e paure dei quadri alla fine di ogni anno scolastico, abbiamo preso il motorino, abbiamo bigiato la scuola per andare al mare, abbiamo falsificato le firme sul libretto delle assenze con la paura di essere scoperte, ci siamo raccontate il primo bacio, gli amori non corrisposti, le paure di non essere amate. Abbiamo preparato gli esami di maturità e poi gli esami all’università. Abbiamo passato pomeriggi ad ascoltare musica, a guardare i “Ragazzi del Muretto” , “Beverly Hills” e poi "Sex and the City", abbiamo fatto shopping e ci siamo date consigli e prestato vestiti, abbiamo immaginato chi diventare da grandi, i nostri matrimoni e i nostri figli…
…e il condividere ci ha sempre tenuto unite anche se magari non facevamo le cose allo stesso tempo e alla stessa maniera.
Io ho deciso poi di andare via, di venire a Milano, di provare una nuova strada…mi sono mancate le mie 3 amiche soprattutto all’inizio quando Milano mi poteva offrire tanto ma non sapevo con chi fare e con chi andare. Ho pensato spesso di rinunciare e tornare a casa ma ho sempre saputo che se realmente avessi avuto bisogno di loro si sarebbero precipitate a prendermi per riportarmi indietro…o almeno voglio crederlo!
Io sono rimasta qui…e loro sono lì a 700 km di distanza con le loro vite, diverse ma sempre uguali. Loro continuano a condividere ma non con me: io sono l’unica sposata e con una figlia. Non voglio dire che questo ha “ucciso” la nostra amicizia, dico solo che purtroppo la quotidianità nei rapporti è fondamentale, anche quelli di amicizia e condividere i propri spazi, le proprie esperienze è un fattore determinante, un fattore “legante”.
E oggi anche se non posso dire di condividere con loro le stesse esperienze, la stessa vita voglio poter pensare e credere che loro comunque ci sono e ci saranno sempre. Non volevo essere irriverente definendole amicizie “pre-maman” volevo solo mettere un punto sulla mia realtà fatta oggi di 2 insiemi intersecati: le mie amiche di sempre, del mio prima “essere mamma” con le quali condivido alcune emozioni ed esperienze e un nuovo universo altrettanto magico di amicizie “post-partum”. Amicizie nate durante la mia gravidanza e dopo la nascita di Vi che non pensavo potessero diventare così importanti e essere così intense per il relativo breve periodo, però sono amicizie nate sotto un segno unico nel suo genere: la maternità.
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