Qualche ora ancora e salirò sulla scaletta dell’aereo che dopo 6 mesi mi porterà a casa per qualche mese. Niente voli intercontinentali, ore ad aspettare che i motori rullino per poggiare le ruote a terra…appena 50 minuti, il tempo di decollare, attraversare le nuvole e poi di nuovo giù, atterrare, scendere le scalette e sentire l’odore di casa, l’odore di Roma, l’odore del calore!
Sono confusa come sempre quando torno dai miei. Prima non era così, forse perché erano toccate e fuga, weekend mordi e fuggi; il tempo di arrivare era già ora di ripartire.
Per 7 anni tornare a casa voleva dire migrare di nuovo per un solo brevissimo fugace giorno, neanche il tempo di riabituarsi ai rumori della casa che era ora di prendere un nuovo aereo. Da quando sono mamma anche questo è cambiato, tutto ha preso una piega diversa, un senso nuovo ed anche i miei ritorni a casa sono dilatati, lunghi. L’occasione per pensare, per ricordare, per non scordare.
Tutto quello che non volevo far succedere più accade di nuovo.
La mia me ed il mio io di nuovo insieme.
È difficile spiegare, è difficile capire ma è come un vortice di sentimenti che iniziano a rincorrersi per settimane.
I ricordi sono strani, non parlo per forza di cose brutte, tristi è un mix ovviamente sono i miei 24 anni vissuti che si ripresentano, bussano alla porta ed entrano con tutta la loro forza nella mia testa, nel mio cuore ed io cerco di non assecondarli…