giovedì 27 gennaio 2011

...ma io??


Sono finalmente nel letto, sono esausta ma non riesco a dormire, ho pianto talmente tanto oggi e gli occhi sono talmente gonfi che non riesco neanche a chiuderli. Mi sono guardata allo specchio prima ed ho visto una me che non era una me, ho stentato a riconoscermi: tirata nei tratti e nello spirito. Cerco di buttare fuori non solo parole ma pensieri, frasi di senso compiuto che mi aiutino a comprendere quello che voglio.
Solo una settimana fa scrivevo un post sulla mia smisurata e incondizionata voglia di trovare un lavoro, ieri ero attanagliata da mille dubbi e oggi sono qui stremata da ore di pianto. Lunedì ho fatto un colloquio, il primo serio dopo un periodo di astinenza totale e dopo essere stata “gentilmente” rimbalzata dai selezionatori che al telefono hanno scoperto che ero felicemente mamma di una duenne. Nel mio periodo casalingo di mamma full--time avevo comunque deciso di cambiare totalmente settore professionale, ero stufa di sentire un po’ chiunque riempiesi la bocca con parole spesse volte sconosciute, ero arci stufa di sentire che il marketing è la nuova professione del tuttologo! Ho detto basta basta, volevo trovare un lavoro nella moda. Arrivata a Milano era stato il mio primo amore e volevo comunque darmi un’altra occasione. Basta ambiente maschilista…era il momento giusto per voltare pagina. Peccato che non avevo fatto i conti con la realtà nuda e cruda. La mia ultima esperienza nel settore era datata 2004 e di chiamate neanche l’ombra. In questi mesi se dovessi fare un puro calcolo approssimativo su 100 cv mandati 89 sono stati indirizzati ad aziende di moda i restanti 11 a lavori nel marketing.


Stanca e sfiduciata e soprattutto quasi contemporaneamente ho mandato 2 cv per 2 posizioni completamente diverse e sono stata chiamata per fare entrambi i colloqui. Fino a qui "gran botta di culo"... non stavo più nella pelle. Peccato che un colloquio è ancora in stand by (marketing) e per l’altro fatto ieri oggi ho cominciato a lavorare.
Dovrei ringraziare il cielo lo so, lo desideravo tanto ma forse  avrei desiderato fare le cose con più calma. Fino a ieri alle 12 ero disoccupata ed oggi sono uscita di casa alle 8:30 e sono tornata alle 20:00. Non sono riuscita a godermi il momento tanto desiderato, a rilassarmi assaporando il gusto di riprendere in mano la mia vita, ad organizzarmi ed a organizzare la vita di mia figlia…perché bisogna essere onesti se prima potevo pensare egoisticamente solo a quello che mi sarebbe piaciuto fare oggi bisogna aggiungere al parametro di ricerca “ciò che mi consente di conciliare famiglia e lavoro”…fermo restando che per me conciliare vuol dire anche capire fin dove arriva il mio senso di colpa e fin dove riesco a sopportarlo e a conviverci.
Così stasera alle 20 mentre sfrecciavo in motorino per correre dalla Vi con le lacrime che mi rigavano la faccia immaginavo il suo abbraccio, desideravo stringerla forte e perdermi nel suo profumo. In questo inizio un po’ irruente non sono riuscita a prepararmi psicologicamente ad affrontare “l’abbandono”, il mio si intende visto che mia figlia è sopravvissuta e si è fatta serenamente una full immersion di nonni. Io invece no, ho sofferto di nostalgia tutto il giorno. Ho continuato a pensare a stamattina quando l’ho lasciata all’asilo; alle 8:30 ed era praticamente la prima (lei abituata ad essere l’ultima), a sentirmi in colpa perché ha pianto quando ha visto i nonni anziché la mamma…e a volere solo mettermela nel lettone e dormire stretta a lei nutrendomi del suo dolce odore di bambina. E invece no: sono nel letto con il pc, Pippo,Topolino e Paperino dovevo fare troppe: stendere, sistemare, pulire e non era sicuro lasciarla sola nel letto e così io sono in compagnia dei suoi compagni di gioco e lei è nel suo lettino. Questo grande senso di oppressione passerà, è questione di abitudine, devo tarare di nuovo i miei spazi con lei e con il lavoro ma cavoli quanto è difficile. Stanotte ho pensato che forse non ero pronta alla maternità, non sono pronta ad affrontare tutti questi sentimenti forti, a convivere col senso di colpa, ad abbandonare ogni sogno e soprattutto a conciliare il mio nuovo IO mamma. Vorrei  un manualetto dove poter imparare come affrontare questo senso di lacerazione, amputazione per aver perso le mie ore con la Vi, i nostri pomeriggi di gioco che qualche volta ho odiato perché mi sentivo un po’ prigioniera,  obbligata ad essere solo mamma perché non avevo alcun altra prospettiva.
Ho ancora un colloquio in ballo, un lavoro appena iniziato nella moda e spero che la Vi si svegli presto per trasferirla nel lettone con me per saziare un po’ di quel desiderio di stringerla al mio petto per rimarginare un po’ la ferita del mio cuore per esserle stata lontana tutto il giorno…cuore oggi lacerato dai sensi di colpa!

3 commenti:

  1. Quante volte l'ho scritto?
    Tutte?
    ..Beh, lo riscrivo...
    Ma tu sei il mio alter ego per caso? Sei quella che vive nel mondo parallelo..no perché a leggerti io mi sento quasi male.
    Vedo i miei pensieri scritti e non è il mio blog sulla mammità. No, perché io al contrario tuo me li tengo dentro tutti questi pensieri..
    Chi mi vede esaurita ed isterica mi dice di cercare un altro lavoro, ma la verità è che ho paura..
    Paura di sentirmi come te mentre scrivevi.
    Voglio lavorare, voglio la mia indipendenza..ma poi mi chiedo se davvero voglio star lontana da qui. Da questi due pulcini che litigano e urlano e mi fanno impazzire e, a volte, sentire in gabbia...
    Cerco un modo per conciliare tutto...ma non lo trovo.
    Mi arrovello il cervello, mi sento persa, quasi uno schifo. Mi pare di non fare nulla di buono..come se non avesse senso stare qui...
    Oggi facevo la spesa e mi veniva da piangere, mi sentivo sprecata.
    Poi leggo il tuo post e penso a come stai.
    Allora mi dico che ancora non sono pronta a lasciarli...

    Ciao Dorothy, coraggio...un senso tutto questo deve pur averlo!

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  2. grazie per le belle parole...il fatto che qual altro abbia le mie stesse sensazioni, gli stessi turbamenti, gli stessi dubbi un pizzico mi consola. Non mi sento un alieno su questa terra!

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